Biografia

Un’altra serie di lavori ha per tema le condizioni igienico-sanitarie di Trieste nel passato e l’opera compiuta da alcuni insigni medici e quella codificata dagli statuti civili per proteggere la salute dei cittadini. Queste ricerche eseguite con molta accuratezza su fonti d’archivio illuminano felicemente la parte che la città ebbe nella storia della medicina italiana.
Un altro studio è dedicato alla storia della storia della digitale nella terapia di varie malattie e più particolarmente delle cardiopatie. Questo libro dimostra un’ottima preparazione storica e una attenta consultazione di tutte le fonti e dà quindi un quadro completo dell'importanza che questo farmaco ebbe nella storia della terapia.
Note biografiche su importanti clinici e scienziati, fra i quali rileviamo quelle su S. Santorio, confermano il giudizio della Commissione sulla diligente opera eseguita dal candidato.
La conferenza sui titoli offre l’opportunità di un’ampia discussione su vari argomenti storico-medici, nella quale il candidato dimostra di aver approfondito i suoi studi in materia e di avere un’ottima conoscenza della letteratura.
Nella prova didattica il dott. PREMUDA ha svolto il tema della medicina ippocratica e dopo aver tessuto una biografia di Ippocrate ha passato in disamina il contributo portato al progresso della medicina anzitutto dalla Scuola ippocratica e dalle scuole mediche, che dai principi di essa hanno tratto insegnamento. Le opere più importanti del Corpus Hippocraticum sono quindi esattamente esaminate.
La Commissione, avendo esaminato l’opera del dottor Premuda nel campo storico-medico, ritiene che essa dimostri attitudini di ricercatore e di storico attento e che egli possieda le qualità necessarie per insegnare e infondere l’amore alla storia della medicina.
La Commissione unanime lo propone all’abilitazione in Storia della Medicina>>.
Al ritorno da Roma a libera docenza conseguita e non avendo intenzione di perdere tempo, ritenendomi sufficientemente preparato per un insegnamento decoroso della mia disciplina, mi fermai a Ferrara (ciò era già nel mio programma di lavoro) per offrire l’esercizio della mia libera docenza alla Facoltà medica di quell’antica Università. Il Magnifico Rettore, professor Felice Gioelli, mi accolse assai volentieri e mi propose subito il <<tu>> consigliandomi di iniziare nell’anno accademico 1948-49 le lezioni. Per un triennio tenni il corso libero e già il 3 agosto 1950 il Preside, prof. Giulio Cesare Dogliotti, mi scriveva: <<Voglia gradire, caro Premuda, l’espressione del mio sentimento di profonda stima ed ammirazione per la Sua fervida fede nei più nobili ideali di vita, sostanziata di seria operosità e di vasta cultura>>.
La strada era aperta. Il 16 febbraio 1949 su cordiale consenso del Magnifico Rettore tenni nel settecentesco Teatro anatomico in palazzo Paradiso, gioiello di allora e di oggi con le sue tre gradinate di banchi, la cattedra in alto e ai lati le due porte di accesso, la prima lezione, che le Autorità accademiche benevolmente intesero chiamare “prolusione” sul tema: Essenze e obietti di un insegnamento storico-medico nell’Ateneo ferrarese.
Il Preside Mario Trincas, succeduto a Dogliotti e patologo chirurgo, nonché fervido assertore dell’importanza degli studi storico-medici per la preparazione culturale del futuro medico, inoltrò a nome del Consiglio della Facoltà una circostanziata proposta al Ministero della Pubblica Istruzione in pieno accordo con il Magnifico Rettore e il Consiglio d’Amministrazione <<per l’introduzione dell’insegnamento della Storia della Medicina tra i complementari della Facoltà>>.