Insegnamento, ricerca, legami internazionali

I docenti furono diversi, e i diplomati 31, abilitati con interessanti tesi di perfezionamento fino all’anno accademico 1986/87, anno del mio passaggio fuori ruolo. Mi è gradito ricordare tra i vari docenti, che hanno insegnato nella Scuola, tutti figure assai valide e preparate, soprattutto Attilio Zanca, storico della biologia di alto rilievo e di notevole competenza, il sociologo Sabino Samele Acquaviva, Giuseppina Bock Berti divenuta Ordinaria di Storia della Medicina nell’Università di Milano, Luciano Bonuzzi e Francesco Raspadori.
Seminari di studio e ricerca si tennero non di rado nel nostro Istituto. Mi piace ricordare almeno uno di storia ospedaliera, svoltosi sotto la direzione mia e del prof. Axel Heinrich Murken, Direttore dell’Istituto di Storia della Medicina dell’Università di Aachen e in collaborazione con una rappresentanza della <<Deutsche Gesellschaft für Krankenhausgeschichte>>. Vi partecipammo attivamente Murken, io e Voswinckel (Aachen), Huttmann (Aachen), Huhn (Münster), Henkelmann (Heidelberg), Mössmer (Landshut), Bonuzzi (Padova), Vanzan – Marchini (Venezia).
Ritorno indietro (di ben 57 anni !!!) per ricordare un evento, che mi è rimasto gradito nella memoria (anche perché riguarda la mia città d’origine): l’invito a tenere un breve ciclo di lezioni sui rapporti tra scienza e storia e in particolare sull’evoluzione dell’atomismo attraverso i tempi, rivoltomi nell’anno accademico 1949/50 dal prof. Luigi Sobrero, Ordinario di Meccanica razionale e preside della Facoltà di Scienze all’Università di Trieste. Fu una bella esperienza in un ambito studentesco diverso da quello per me usuale. Sobrero volle rilasciarmi al riguardo in data 30 marzo 1955 una dichiarazione, per me onorevole, che trascrivo volentieri: <<Sia in occasione di questo corso come nei frequenti contatti avuti posteriormente con il prof. Premuda, ho avuto occasione di ammirare la profonda dottrina e il perfetto dominio dei problemi di storia della scienza. E’ in particolare veramente notevole la sua profonda conoscenza dell’opera di Galileo e degli influssi, che essa ha esercitato sull’evoluzione del pensiero scientifico. Da osservare inoltre la sicurezza e purezza di espressione con la quale il Premuda traduce, quando occorra, in termini matematici il suo pensiero. Tale proprietà di linguaggio è tanto più notevole quanto più rara negli scienziati, che non sono matematici di professione>>.
E’ stata davvero imponente la mia attività a presiedere congressi o simposi, quale conferenziere su svariati temi storico-medici e medico-sociali, per letture magistrali e in occasione di commemorazioni. Posso dire di aver parlato in sedi universitarie, Circoli culturali e assemblee di studio in tutte le principali città italiane da Bressanone a Napoli. Ricordo così le sedi di Bolzano, Trento, Tarvisio, Udine, Monfalcone, Conegliano, Portogruaro, Casale Monferrato, Genova, Casalmaggiore, Modena, Reggio Emilia, Forlì, Ravenna, Pisa, Lido di Camaiore, Lucca, Firenze, Caserta, Roma, Salerno, Narni, Aquila, Sulmona, Bari, Perugia, Cagliari. Ho aperto congressi di varie specialità medico-chirurgiche con l’introduzione storica corposa ed efficace a Padova, Ferrara, Torino, Vicenza, Verona, Trieste, Fermo, Livorno, Grado, Udine, Acquapendente, Mantova, Varese e l’elenco potrebbe continuare.
All’estero sono stato invitato in qualità di Gastprofessor o di relatore: a Berna, Zurigo, Basilea, Ginevra, Parigi, Vienna, Amburgo, Monaco, Ingolstadt, Würzburg, Francoforte s. M., Bonn, Stoccarda, Kiel, Heidelberg, Tübingen, Leida, Amsterdam, Bruxelles, Budapest, Dubrovnik, Brioni, Capodistria, Pola, Parenzo, Rijeka e limito a questa onorevole lista la citazione delle città straniere, nelle quali sono stato invitato. Non voglio insistere in questo discorso, ma certamente dai ricordi e dalle amicizie contratte negli incontri con illustri personalità della medicina e della storia della medicina all’estero, che nei successivi paragrafi citerò, potrei stendere molte, interessanti e brillanti pagine, che purtroppo non trovano posto in questa memoria autobiografica, ma spero di ricordare adeguatamente in una prossima occasione.