Attività editoriale

L’attività editoriale dell’Istituto si è sviluppata in diverse maniere: anzitutto stimolando la pubblicazione in monografie o libri di ricerche compiute da discepoli come Cesare Menini, Glauco De Bertolis, Pericle Di Pietro, Giuseppe Ongaro e altri e da me prefatti e dei quali appunto è fatto completo cenno tra le “Pubblicazioni“.
Inoltre l’Istituto ha pubblicato il sunto di quasi tutte le attività in esso svolte e riassunte in cinque volumetti dal titolo L’Istituto di Storia della Medicina dell’Università di Padova, tutti stampati dalla Tipografia padovana <<La Garangola>>: il primo dagli anni 1954 al 1974 di 76 pagine e 10 illustrazioni; il secondo dal 1975 al 1976 di 16 pagine; il terzo dal 1977 al 1979 di 23 pagine con 4 illustrazioni; il quarto dal 1980 al 1987 di 60 pagine e 10 illustrazioni; il quinto dal 1988 al 1992 di 49 pagine e 5 illustrazioni. I contenuti di questi volumetti racchiudono in stringata sintesi quasi tutto ciò che è stato compiuto in 38 anni accademici dall’inizio del mio insegnamento nell’Ateneo padovano all’anno della quiescenza.
Fondamentale e importante è stata la pubblicazione di una parte sostanziosa delle ricerche compiute dallo scrivente e dai suoi collaboratori e delle relazioni tenute da illustri storici della medicina italiani e soprattutto da insigni storici stranieri nel nostro Istituto. Sono uscite 37 annate di Acta Medicae Historiae Patavina, di cui l’ultima di commiato, stampate quasi tutte dall’eccellente Tipografia <<La Garangola>> e senza l’inserimento di alcuna pubblicità, ma soltanto con il contributo alle spese di stampa degli autori e con qualche magro sussidio dell’Università. L’edizione di Acta si è chiusa con il mio passaggio in quiescenza. Come si è registrato, è possibile considerare comunque di una discreta rilevanza il contributo scientifico, arrecato da questa copiosa raccolta di saggi alla nostra disciplina.
Tra gli autori italiani, che vi hanno collaborato, ricordo oltre ai medici operanti nell’Istituto, Andrea Bosatra, che fu poi direttore della Clinica Otorinolaringoiatrica dell’Università di Trieste, A. Fioretti, divenuto clinico della medesima specialità ad Ancona, Cleto Corrain, Ordinario di Antropologia nell’Ateneo patavino, Adalberto Pazzini, che fu rinomato storico della medicina all’Università di Roma, Franco Crainz, clinico ostetrico-ginecologo della stessa Università, Renato Santi Ordinario di Farmacologia nel nostro Ateneo, l’amico e collega Franco Flarer clinico dermatologo padovano, Massimo Aloisi, patologo generale del nostro Ateneo, Luigi Cattaneo Direttore dell’Istituto di Anatomia dell’Università di Pavia, Claudia Dolzani, egittologa dell’Università di Trieste, Maria Antonietta Coccanari, ricercatrice in psichiatria all’Università di Roma e scrittrice, Franca Chiricò, egittologa, Terzo Sciortino, Ordinario di Tecnica e Legislazione farmaceutica all’Università di Trieste.
Tra gli stranieri mi è oltremodo gradito rammentare le preziose collaborazioni con C. D. O’Malley, anatomista a Los Angeles e insigne ricercatore sull’opera di Andrea Vesalio, F. A. Sondervorst dell’Università di Lovanio, Robert Herrlinger, storico della medicina e farmacia all’Università di Kiel, Telemak Fredbäri di Stoccolma, Johannes Steudel storico-medico dell’Università di Bonn e illustre personaggio, eccellente amico, che mi ha introdotto nel mondo storico-medico di lingua tedesca. E inoltre, Joseph Needham embriologo e storico dell’Università di Cambridge, Werner Forssmann, amico carissimo e profondo studioso della storia della cardiologia e delle sue applicazioni e Premio Nobel 1956 per aver attuato il primo cateterismo del cuore con un esperimento su se stesso, Hans Schadewaldt, storico della medicina di chiara fama all’Università di Düsseldorf e amico carissimo, Giovanni Dalma, fiumano e professore di Psichiatria e Storia della Medicina all’Università di Tucuman, l’ungherese Balàzs Bugyi, Gerhard Fichtner, ordinario di Storia della Medicina dell’Università di Tübingen, Gundolf Keil, ordinario di Storia della Medicina dell’Università di Würzburg, eccellente medioevalista e affettuoso amico, Heinz Goerke ordinario di Storia della Medicina dell’Università di Monaco e Direttore del Policlinico Grosshadern, figura di rara competenza e autorità nell’ambiente medico non solo tedesco e storico di alto rilievo, al quale mi lega una profonda amicizia, E. Snorrason, Marielene Putscher della Forschungstelle dell’Università di Köln, i parigini G. Heyimans e R. Rullière e Mirko Drazen Grmek da Zagabria e Parigi. Quasi tutti questi personaggi, posso assicurarlo, mi hanno onorato o mi onorano della loro stima e della loro benevolenza e hanno portato attraverso lezioni, conferenze o seminari contributi di notevole importanza su problemi fondamentali della storia della medicina, che per buona parte sono stati pubblicati su Acta o su resoconti di Congressi.