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Tutto quanto si è sopra citato ha goduto di favorevoli e lusinghiere recensioni. In questa sede e per non gravare il discorso mi limito a citarne alcune. Già il volumetto sulla Storia della digitale aveva avuto l’apprezzamento del Presidente della Società Italiana di Storia della Medicina, Prof. Andrea Corsini, che concludeva la sua recensione così: << Con questo studio, corredato di una copiosa bibliografia e di una tavola a colori riproducente il purpureo fiore e le preziose foglie della digitale, il Premuda ha raggiunto appieno gli scopi che si era proposto, tra cui non ultimo, quello di rendere evidente l’importanza del metodo storico nello studio dei problemi della medicina e della scienza in genere [Riv. St. Scn. Med. e Nat. XXXVIII (1947), 9-12, 263-264 ].
I Problemi della medicina in relazione alla metodologia e alla scienza ebbero numerose recensioni in riviste di medicina italiane, americane, spagnole e francesi.
Gia la prima edizione della Storia dell’iconografia anatomica era stata accolta favorevolmente sia in Italia ( una ventina di recensioni), che in Inghilterra, in Portogallo, negli Stati Uniti, in Argentina. L’edizione uscita nel 1993, arricchita sotto ogni profilo, ebbe accoglienza entusiastica. Il De motu cordis di Harvey nella prima versione in italiano, da me compiuta, fu apprezzata oltre che in Italia, in Portogallo, in Belgio e in Germania ebbe un’ampia recensione dall’illustre storico Schipperges nel “Sudhoffs Archiv” del 1958 e dal Guthrie in “ Medical History” pure dello stesso anno. L’introduzione e versione del De Plinii in medicina erroribus di Nicolò Leoniceno furono assai apprezzate dal collega Baserga, dal Latronico, da altri storici e citate pure dal Garin nel primo volume della “ Storia della filosofia italiana”.
La Storia della medicina, edita dalla Cedam nel 1960 fu ampiamente recensita sia in Italia che in Ungheria, in Francia, in Spagna e negli Stati Uniti. Egidio Meneghetti così scrisse su “Il giardino di Esculapio” XXIX (1960): <<Si tratta di un vero, prezioso compendio e se il vocabolario lo permettesse, si potrebbe chiamarlo “un piccolo trattato…. “. Questo risultato eccezionale va attribuito all’impostazione data ai vari problemi: impostazione critica, vastamente culturale, comparativa e fertile di meditazione. Sempre si mira alla proiezione della Medicina su altri aspetti della civiltà e alla influenza di questi sulla Medicina>>.
Il libro di Storia della fisiologia ha avuto molte recensioni, tutte favorevoli, sia in Italia che in Svizzera, Francia, Spagna e Stati Uniti. Lo spagnolo Riera nei “Quadernos de Hist. de la Med. Espanola“ V (1966), 232 scrive: <<No necessita presentaciòn, por supuesto la personalidad cientìfica del autor del presente libro, Loris Premuda, director en la actualidad del Instituto de Historia de la Medicina Universidad de Padua, y sin disouta una de las figuras italianas màs destacadas en el campo de la historiografìa médica actual … El presente volumen, de cuia resena queremos ocuparnos, tiene el mérito innegable de costituir la primera Historia de la fisiologìa escrita en italiano. …Queremos recalcar el rigor cientifico con que el Prof. Premuda nos tiene acostumbrados al lavor a cabo sustrabajos sobre el pasado medico……>>. Brillante e autorevole la recensione in tre pagine dedicata al volume dall’insigne neuropsichiatra, Gaetano Boschi, della quale riportiamo soltanto alcuni passi: <<Si tratta di un’opera che non esito a chiamare poderosa, per l’estensione della dottrina, per l’eclettismo, per la sua natura umanistica, per l’acutezza della esegesi e l’elegante spigliatezza della esposizione>>.